domenica 6 febbraio 2011

Di fatti e accadimenti

Stavo pensando a quanto e come sia importante conoscere la Storia.
Eppure a scuola sì, si "studia", ma non è certo ritenuta una materia fondamentale.
Ed è un grave errore.
Io sono stata una studentessa di storia, al liceo, mediocre. Nel senso che mi è sempre piaciuta, piaciuta molto. Ma non mi ci sono mai applicata veramente, intimorita dalla quantità di dati da incamerare, conscia di una mia memoria non troppo forte.
Eppure, la Storia che ancor'oggi ricordo è quella che raccontava la professoressa Livia Belfiore, in seconda liceo scientifico. La Storia romana, la Storia del diritto romano, la Storia legata al latino. Pur non essendo stata mai una campionessa del latino (probabilmente per gli stessi motivi per cui non mi sono applicata seriamente nell'approccio con la Storia), io capivo tutto. Probabilmente grazie al fatto che Lei sapeva spiegare, perché semplicemente non spiegava. Ti raccontava, ti appassionava, ti spingeva dentro a quella Storia di cui parlava.
L'esame di Storia medievale che ho dato all'università, due anni e mezzo fa, è stato un po' un ostacolo. Il Cristianesimo mi ha mandata un po' in crisi, con la quantità di Papi, di ordini monastici..e poi il corso monografico sul bolognese Liber Paradisus, documento, comunque, di straordinaria importanza. Con la ricercatrice, spalla destra della professoressa titolare di cattedra, che ci raccontava la sua gioventù chiusa negli archivi a "ricercare" (chiusa sul
serio: la parte più divertente del racconto era il momento in cui lei e una sua amica di studi riuscivano a farsi chiudere, la notte, dentro l'Archivio di Stato, nascondendosi nei bagni).
Sarà stato, forse, in quel momento che ho scelto di donare la mia vita a un laureato in Storia, che mi ha insegnato come ricordare, come imparare.
Facendomi superare brillantemente l'esame.


La morale della favola è che senza conoscere la Storia non si può pretendere di conoscere molto altro. Perché, d'altra parte, la Storia siamo noi, la Storia è quello che l'uomo è stato, e un monito per quello che sarà.

1 commento:

  1. in effetti ci pensavo anch'io all'uscita dal cinema..lo studio della storia è una delle poche cose che aiuta a dare un senso alla vita..ti fa avvertire la continuita'con il passato e il fluire delle cose..il 'panta rei' che ti aiuta a staccarti un po' dal contingente..hai ragione:studiamo tutti di piu' la storia! momma

    RispondiElimina