sabato 24 dicembre 2011

SI RICOMINCIA

E' da un po' che, per me, il Natale coincide con l'Anno Nuovo o, quantomeno, con la scadenza di un Anno.
Ne passa uno, un altro ancora e via così..
Passano talmente in fretta, gli anni, che a venticinque appena compiuti mi sento vecchia, sento che fra poco ne avrò trenta, poi quaranta, poi Clara sarà donna a sua volta..e io non avrò che il ricordo di averla partorita da giovane, il ricordo di avermi fatta ridere tanto (perché è così buffa che farne un fumetto sarebbe troppo poco), di averla vista crescere senza accorgermene.
Ecco, il mio proposito primo per l'anno venturo sarà quello di fare attenzione ad ogni minimo evolvere di mia figlia, ad ogni gesto e ad ogni suono che emetterà in più.
Senza tralasciare nulla, che a "non ricordare" ci vuole un attimo..basta non accorgersene.


Auguro un buon anno nuovo a voi che leggete queste poche righe e a tutto il mondo, comunque.

giovedì 15 dicembre 2011

Esperienze

L'archeologa, la designer d'interni, l'architetto, la giornalista e la killer professionista. Poi la storica dell'arte.
Una serie di mestieri, e avrei voluto e vorrei farli ancora tutti.
Ma proprio tutti.

Stranezze

Sono io che sto poco bene o la pazzia di questi ultimi giorni ha raschiato il fondo del barile?
Tra un Mentana che se ne va e poi torna, tra una sparatoria e un incendio, un pugno per una sigaretta, la gente impazzita per le "manovre" di questo governo, tutti che si lamentano, scioperi e chi più ne ha più ne metta..
Non si capisce più nulla.

mercoledì 14 dicembre 2011

Di cinema e vita

Di Midnight in Paris mi è piaciuto il viaggio nel tempo.
Per me, che ho sempre pensato di essere nata nell'epoca sbagliata, è stato bellissimo.
Mi sono riconosciuta nello sbalzo temporale di mezzanotte, perché ho visto "scorrere" i personaggi da me sempre amati (anche se non tutti), perché ho visto acconciature e abiti meravigliosi, perché ho visto la Parigi che mia nonna ha vissuto (troppo giovane) e che avrei voluto vivere io.

martedì 22 novembre 2011

Il mio primo programma tv da critica d'arte

Il mio sogno è sempre stato quello di diventare una critica d'arte. Ho studiato duramente per questo obiettivo, mi sono laureata nella storica università di Bologna proprio al Dams Arte in metedologia della critica, ho scritto sul patrimonio artistico della mia città.

Ora sto cercando la mia strada, a venticinque anni non ancora compiuti e con un marito e una figlia a cui badare. Non è semplice, ma mi sto battendo.

Ho fondato con le mie amiche Flaminia a Sara una piccola azienda che organizza eventi artistici. Esordiamo a Roma allo Shari Vari (via di Torre Argentina 78) il 30 novembre alle 19 proponendo il primo incontro di una serie di eventi dedicati alla giovane arte contemporaneo. Il ciclo si intitola ContemporaneaMente e siete tutti invitati al vernissage del 30 novembre.

Per chi mi segue da lontano, poi, su Livestream va in onda quotidianamente dal lunedì al venerdì alle 14 "Il Bollettino dell'Arte": è la mia prima trasmissione televisiva da critica d'arte, che prova a darvi informazioni di servizio sulle mostre e gli eventi che suscitano il mio interesse. Parlerò anche di quel che non mi piace e il format è pensato per interagire in diretta con tutti voi che potete essere interessati: si può anche chiamare il 347.3339367 e intervenire mentre sono in onda. Questo il link per seguire la trasmissione.

In diretta dalle 14 tutti i giorni, mentre Clara è all'asilo. Non lasciatemi sola.

mercoledì 2 novembre 2011

IL BIG BANG

Il dubbio, comunque, è questo: Gori lascia Magnolia per seguire Renzi?
E per fare cosa?
Perché "Non è più tempo di perseguire solo i propri obiettivi privati" ?!


O forse è che ha sentito nell'aria che qualcosa potrebbe andare peggio/male e, quindi, ha ben pensato di avvicinarsi a chi di "migliore" l'Italia offre come proprio futuro?!

lunedì 31 ottobre 2011

Spia



DAGOSPIA.COM mi fa sempre ridere, o almeno sorridere.
Sarà il sarcasmo "un po' così", saranno gli epiteti, i nomi storpiati, non so.


Fatto sta che mi diverte e fa riflettere più di ogni altra testata online.
E', ad oggi, la cronaca raccontata in modo tagliente a destra, al centro e a sinistra.
Senza fronde, senza peli sulla lingua.
E' l'unica pagina web che consulto quotidianamente e più volte al giorno perché, al di là del sarcasmo, mi appare come quella più esauriente.


Giudicate voi.

mercoledì 21 settembre 2011

Dialogo fra italiani

Perché ti sei vestita così?
Perché vado a un funerale.
Oh, mi dispiace! Un parente, un amico?
No, guarda..è un'amica che abbiamo in comune.
Oddio non ne so niente! Ma chi è?!
E' l'Italia.

sabato 17 settembre 2011

Imitando D di Repubblica, 2

A tredici anni cosa volevi fare? Credo fosse ancora l'architetto..
Hai il potere assoluto per un giorno: la prima cosa che fai? Svuoto le casse dello stato e le giro a poveri e terzo mondo.
Se la tua vita fosse un film chi sarebbe il regista? Pupi Avati.
All'inferno ti obbligano a leggere un libro: quale? La lingua salvata di Canetti.
Entri in una stanza dove ci sono tre uomini: quale e perché attrae la tua attenzione? Quello con la barba.
Oggi cos'è tabù? In Italia, forse, è la Chiesa.
Come ti immagini il paradiso? Una finestra sul paese in cui si è vissuti.
La tua casa brucia: cosa salvi? Mia figlia e mio marito, che comunque si salva bene pure da solo.
Ti rimangono 12 ore di vita: cosa fai? Bacio per 12 ore mia figlia e mio marito. Telefono ai miei e alle mie nonne.
La cosa che ti fa più paura? La malattia cosciente.
Un posto dove non sei mai stato e vorresti andare? Vorrei prendere la linea Transiberiana e fare alcune tappe.
Una cosa che volevi e non hai mai avuto? Da bambina, quelle macchinette elettriche di Peg Perego.
Se ti dico Italia qual'è la prima cosa che ti viene in mente? Arte, architettura e pizza. Pure il sole, perché sono ottimista,
La volta che hai riso di più? Parecchie volte, tra i 15 e 17 anni, con i miei compagni di allora.

Imitando D di Repubblica

Ti reincarni in un uomo, la prima cosa che vorresti sperimentare? Il potere di un uomo ricco.
Cosa ti piace di più nel corpo di un uomo? La fronte, e le braccia.
Quanto conta il sesso nella vita? E' un di più non irrilevante.
Come ti rilassi? Guardando fuori dalla finestra.
L'ultima cosa che fai prima di dormire? Spengo la luce.
Cosa ti tiene sveglia la notte? La gelosia.
Sei mai andata da uno psicanalista? Sì.
Cosa mangi a pranzo la domenica? Pasta o carne.
Cosa c'è sempre nel tuo frigo? Verdure lesse e brodino, che sono per Clara.
Cosa non indosseresti mai? Se esco con il mio uomo, qualcosa che non gli piaccia.
Beauty: mai senza... Kajal.
Il senso più importante? Il tatto.
Fai sport? Ne ho già fatto tanto. Adesso cammino, e gioco con Clara, uno sport pure questo.
Sei felice? Direi di sì.
Se non facesse male, con cosa ti consoleresti? Con la "vita spericolata".

mercoledì 14 settembre 2011

Quasi mia la città

E poi, è vero, detesto la scomodità di Roma.
Anche se mi piace attraversarla e rendermi conto di come la mia percezione della città sia cambiata rispetto alle prime volte che ci sono venuta, da sola, per incontrare Mario.
Mi ricordo Piazza del Gesù, per esempio.
Non sapevo nemmeno da che parte fossi girata.
E il tragitto da Termini a casa mi sembrava un groviglio di vie inestricabile, quando in realtà è solo via Nazionale, tutta dritta.
Ad ogni angolo ero convinta di essermi persa, ogni piazzetta incontrata mi sembrava nuova anche se c'ero passata pochi minuti prima.
Forse ero distratta e la città in sé non mi importava molto.
Non so.
Ma è bello, adesso, spere dove mi trovo.
E paragonare tra loro le due percezioni esperite di uno stesso luogo mi emoziona, e mi rende ancora tollerabile il girone infernale di lungoteveri intasati la mattina, di tamponamenti e code chilometriche tra il traffico.

martedì 13 settembre 2011

Viaggi nei sogni

Ho deciso il mio prossimo viaggio.
Cioè, l'avrei deciso anni fa..perché prendere la linea Transiberiana è un'idea che mi affascina da molto.
Attraversare terre quasi sconosciute, "inesistenti"..e la Mongolia, che immagino come un paradiso.
E quindi fra qualche anno, quando Clara potrà rimanere qualche giorno in più con i nonni, prenderò quel treno e farò il giro che tanto voglio fare.
Sono aperte le iscrizioni, chi vuole unirsi è ben accetto..magari riusciamo a farci fare uno sconto comitiva.

martedì 6 settembre 2011

ordinaria amministrazione

Ho portato Clara a fare il giro dell'isolato, per farla addormentare..
Davanti casa del premier non mi volevano fare passare, perché "la norma vuole che si passi al di là delle transenne".
Allora c'ho provato, con il passeggino, a passare oltre le beneamate transenne ma non c'è stato verso..il marciapiede è talmente stretto che si va sul ciglio della strada..
Ho guardato il carabiniere che mi aveva redarguita e mi sono messa a ridere.
Lui ha guardato i suoi colleghi e ha detto "vabbè facciamola passare, ha pure una bella salopette".
Queste sono le forze dell'ordine..

martedì 16 agosto 2011

Vento d'estate

E adesso, dopo un mese e mezzo di mare, dopo i vari festeggiamenti, dopo aver finito l'unguento solare (e non avere intenzione di comprarne altro), dopo aver fatto passare l'ennesima estate senza feste e discoteche, dopo non aver visto nessun vip a Milano Marittima, dopo aver visto che Cervia è sempre uguale, beh, adesso posso dire che ha preso avvio la fase calante, quella in cui il mare non ha più niente di poetico, quella in cui non sento più i profumi di grigliate di pesce ma solo il puzzo di letame che arriva dai campi circostanti.
La fase calante, quella in cui l'estate comincia a starmi ben stretta (per non dire ampiamente sul cazzo).

venerdì 5 agosto 2011

Italie diverse

Sì, l'Alto Adige sarà pure tutto bello, pulito, ordinato, silenzioso.
Ma stamattina, all'edicola del paese, avevano solamente due copie di Repubblica.
Questo per dire che c'ho pensato: c'è stato un temporale forte, fino a poco fa. E dal balconcino della stanza ho guardato le case intorno.
Densità zero.
Rumore zero.
Italiani zero.
Sarà bella la montagna, ma questa (come del resto l'Alto Adige tutto, e forse il resto delle Dolomiti e delle Alpi) è lontana anni luce dall'Italia, quella viscerale, quella in confusione, quella colorata, quella viva.
E questo lo trovo un punto a sfavore non irrilevante.

martedì 26 luglio 2011

San Lorenzo

Il punto è capire se Renzi, con la sua trovata, voglia solo provare a sfidare le precedenti amministrazioni di Firenze, cercando di fare ciò che era passato per la testa ad altri ma che non era mai stato fatti.
Oppure se la città abbia un fondo disponibile tale da essere speso in modo così effimero o se, in ultima, Renzi abbia (ma è il clima di queste giornate politiche" che me lo fa supporre) una cerchia di amici tra architetti e restauratori, e quindi stia cercando loro un impiego. Appunto in San Lorenzo.




Vabbè, non lo so.
Io sono d'accordo con Antonio, sempre (togliendo l'episodio di quel crocifisso di Michelangelo...).
L'unica cosa sensata è la decisione di far scegliere ai cittadini, tramite referendum, se intraprendere i lavori di completamento nella facciata della basilica o meno.

mercoledì 20 luglio 2011

eVENTI d'estate

A dire il vero ci stavo pensando già da un po'...
E' che mi manca una serata romana di vicoli e luci, di suoni rimbalzati di posate e stoviglie, di tavolini di bar, di "parliamo di qualcosa, dai...", di tacchi sui sampietrini nella notte, di baci estivi al rientro in una casa magicamente silenziosa.
Ne avrei proprio voglia, di una serata d'estate romana.

venerdì 15 luglio 2011

Letture: un consiglio

Sono arrivata alla conclusione secondo la quale tutte le donne (e solo donne, mi raccomando) dovrebbero leggere i polizieschi di Alicia Giménez-Bartlett.
Non fosse altro per la lunga (a volte pure troppo) spiegazione che l'autrice da dei ragionamenti della "sua detective": Petra Delicado.
Ecco, la cosa che mi colpisce dei suoi romanzi/ramanzine è che Petra non venga mai descritta. Al terzo libro della saga non ho ancora avuto notizia del colore dei suoi capelli, di quello dei suoi occhi e così via. Così che possa immaginarmici pure io, in una sorta di Petra Delicado.
Mi piace per questo, forse.
Anche perché qualunque donna (e sottolineando il fatto che il mio tasso di femminismo sia pari a zero, per non sollevare dubbi banali piuttosto che stupidi) ha qualcosa da condividere con questa Petra, che si rovina di pensieri, congetture e paranoie circa i casi che deve risolvere, essendo un'ispettrice di polizia.
Ma non solo: questi pensieri, paranoie e congetture se li porta dietro anche nella vita privata, anche giunta al suo terzo matrimonio, anche quando diviene matrigna  dei quattro figli del suo ultimo marito.


Petra Delicado mi piace.
Leggetelo, con pazienza, voi donne.

martedì 5 luglio 2011

In una società come questa

Che poi forse dovrei pure smettere di pensarci.
Forse non dovrei essere negativamente sorpresa, come dice Mario..tanto lo sapevo già come funzionano questi sistemi.
Ma l'ingratitudine non fa altro che urtarmi maggiormente, così come il tirare a sopravvivere onestamente di tanti davanti a questo schifo e le discriminazioni basate sul proprio stato di famiglia.
Perciò continuo a pensarci, sempre più convinta che fare giustizia sia così necessario e urgente quanto mai prima.

lunedì 27 giugno 2011

Il mare, per me, è anche questo.

Essere in casa a Cervia, affacciarsi alla finestra e non vedere più il nonno seduto su una delle sedie in giardino, mentre aspetta il caffè, mi fa pensare.
Un bacio, ovunque tu sia.

venerdì 24 giugno 2011

Artisticamente parlando

Che poi, perdonate la battuta, mi verrebbe da dire che c'è chi si laurea con la triennale e c'è chi si laurea alla Biennale.

giovedì 23 giugno 2011

Misfatti al sole

Gli scandali che nutrono il potere italiano vengono fuori costantemente, più o meno uno a stagione.
Così, in questo inizio estate, può succedere che quotidianamente ci si cerchi di informare sul paese in cui si vive e capiti, così, di ritrovarsi a chiedersi come loro, loro (solo per citarne alcuni) e tanti altri che continuano, comunque, a dar da mangiare ai loro scheletri nell'armadio possano dormire sonni tranquilli.
Basta solo arrivare al potere per essere tranquilli? Non importa come ci si arrivi? E non importano, a quelli che ci sono arrivati, le conseguenze di tutto ciò?

mercoledì 15 giugno 2011

Letture

Una attricetta con un bel viso.


E' vero, per la gioia di chi segue questo blog con ammore confesserò che non leggo adeguatamente un libro da un anno.
Mentre aspettavo, impaziente, la nascita di Clara da un giorno all'altro ho divorato la trilogia di Stieg Larsson, facendomela piacere molto.
Quel genere mi è sempre piaciuto, anche perché di una velocità sorprendente.
Ma un libro che mi abbia appassionata in altro modo no, non l'ho letto da un pezzo.


Una attricetta con un bel viso, dicevo.
Non leggo adeguatamente un libro da un anno, ma spesso mi balenano nella mente frasi e spezzoni de Il ritratto di Dorian Gray, letto ormai undici anni fa.
Forse l'unico vero racconto che io abbia amato.

martedì 14 giugno 2011

Figlia mia

Sarà soprattutto perché Clara ha preso la malsana abitudine, da almeno un mese a questa parte, di svegliarsi alle 6 del mattino che non vedo l'ora arrivi domenica, quando i miei genitori la prenderanno praticamente in adozione per un po', lasciandomi respirare o, perlomeno, riposare.

Anomalie di inizio estate

Lo giuro.
Anno scorso (in questa stagione) avevo il pancione di fine gravidanza.
Un peso non indifferente, come tutte le madri e le gravide sapranno.
Bene, l'anomalia è che il caldo lo sto soffrendo molto di più in questi giorni, quando ho ritrovato la mia forma, il mio peso e tutto il resto.
Sto sudando come non mai. E io sono stata sempre una tipa freddolosa, con le coperte fino al collo anche la notte di Ferragosto.
E' normale?

Ma secondo voi?

E poi pensavo a quello che mi fa davvero ridere.
Ma se è vero che Silvio, anni fa, è entrato in politica per un solo motivo,
se è vero che ricco lo è di suo, e non come quelli che stanno aggrappati alla poltrona per strappare allo Stato quei 10.000 euro in più al mese che altrimenti non vedrebbero neanche con il cannocchiale,
se è vero che l'unica cosa che lo diverte è la compagnia di giovani (poi neanche troppo) e belle (alcune neanche troppo) ragazze,
che volete che gli interessi tutto ciò?

Dimenticanze

Che sbadata...dimenticavo che, nella settimana, c'è stato il referendum andato a buon fine.
Scusate, è che non riesco a togliermi dalla testa gli sfigati (uno in particolare) che ieri sera pretendevano di parlare, in collegamento dalla Bocca della Verità, con Bianca Berlinguer su rai tre.
Non ci si poteva credere.

Felicità mondana

Sono stata una settimana senza scrivere e nessuno sembra averne patito particolarmente.
Mi fa piacere, dico sul serio.
Questo diario lo tengo soprattutto per me, per Mario (che da bravo egocentrico si compiace delle volte in cui scrivo di lui), per i miei genitori e parenti lontani (che spesso queste parole raccontano più di quello che può una telefonata).


In mezzo a questa settimana è successo di tutto.
Ho avuto una concentrazione di frequentazioni di amiche che mai in vita mia.
Giada, l'aspirante fotografa di Forlì, è stata qui a Roma qualche giorno. L'ho accompagnata in posti inimmaginabili ed è stato, per un certo senso, divertente. Spero, e credo, di aver fatto il possibile per aiutarla.
Flaminia è stata a cena da noi, fino a fare le due di notte che per me, ormai, è una rarità. Ci siamo raccontate tante cose, e è sempre un piacere la sua compagnia.
Poi è passata per Roma pure Enrica, amica forlivese pure lei, e siamo state alla parata per l'Europride di sabato 11. Divertente, soprattutto perché con noi c'era anche Clara, diventata l'idolo di ogni manifestante.
Infine, ma non meno importante, vi segnalo il negozio di Benedetta, una ragazza romana di 23 anni, pure lei giovane madre. E' un negozio di abiti e accessori vintage in via del Gesù. Si chiama Vertigo, ed è uno spettacolo.


Questo è quanto.
Felice per la fertilità del mio lato social, vi auguro una buona giornata.

lunedì 6 giugno 2011

Inconvenienti femminili

E poi, una donna, deve pur sempre fare i conti con il ciclo mestruale.
Ora che, da soli due mesi, sembra mi sia tornato il ciclo regolare, tutte le scarpe che dopo il parto mi calzavano troppo larghe risultano molto strette.
Sono problemi pure questi, amici maschi.

Piccole donne crescono

Se dovessi veramente provare a descrivere questo primo anno di vita, che sta andando a concludersi, insieme a Clara forse non troverei le parole.
O forse ne troverei, ma risulterebbe un collage di stati d'animo, non riuscendo a legarli insieme fra loro in frasi di senso compiuto per il troppo stupore.
E' questa la parola che, comunque, lega tutto.
Aveva ragione l'ostetrica che ha tenuto il mio corso preparto: la donna tende a dimenticare, annullare i momenti del parto, specialmente il dolore. Si attiva una sorta di anestesia nel tempo per la quale, anche nell'eventualità di un secondo parto, si rivive tutto come per la prima volta.
Perciò non si ricorda bene, o si ricordano solo momenti, istantanee della memoria. Non si ricordano esattamente gli stati d'animo, le sensazioni fisiche.
Io per ricordare bene la nascita di Clara devo guardare le fotografie. E anche questo, purtroppo, non basta a restituirmi le sensazioni di quei momenti.
La normalità con cui l'ho vista uscire dal mio corpo, con cui l'ho addormentata per la prima volta, con cui ho fatto tutto quello che c'era da fare.
Normalità, perché il figlio che partorisci è subito tuo, è qualcosa che hai incubato nella pancia e nella testa per nove mesi, è qualcosa che quando lo vedi, al di là delle aspettative, sai che sarebbe stato così, assomiglia comunque all'idea che ti eri fatta di lui.
E' una normalità, però, ricca di stupore. Perché pur vivendo tutto come se fosse (ed è) normale, ogni gesto che questo figlio compie, ogni sguardo che ti rivolge, ogni minimo progresso che fa quotidianamente è una meraviglia. E' una novità per te e per lui.
E io mi ritrovo adesso che Clara ha quasi un anno, e la vedo compiacersi e meravigliarsi dei primi passi che riesce a compiere, della gioia e dell'orgoglio che prova nel sapersi muovere in modo quasi autonomo. Mi ritrovo a sbellicarmi dalle risate quando, al suono di qualsiasi nota musicale, lei comincia a ballare agitando braccia e culetto.
Ed è, appunto, un continuo stupore.


Fra due giorni compirà undici mesi.
E' proprio una piccola donna, ormai.
Auguri amore mio, mille di questi mesi.

domenica 5 giugno 2011

Come se fosse autunno

Bello un pomeriggio di pioggia a rinfrescare l'aria, dopo una serie di giornate caldissime.
Bello, soprattutto, dopo un pranzo con amici che Clara, ormai signorina, ha rispettato senza chiedere troppe attenzioni, senza capricci e gestendosi da sola, tra i suoi giocattoli.
E' bello fermarsi sul letto qualche minuto, mentre lei dorme, e ascoltare la pioggia tra baci e carezze.

Impressioni di vicinato

Nel nostro condominio,su sei piani, più della metà degli appartamenti sono uffici. Ma le donne che ci vivono (poche, vedove o zitelle) sono tutte innamorate di Clara.

Oggi mentre rientravo, ne ho incontrata una. Una bella donna che andrà per i 60, credo. Sempre vestita di colori sgargianti, sempre con un rossetto rosso, che più rosso non si può.
Mi ha chiesto quando ce ne andiamo un po' al mare con la bimba.."che questa Piazza in cui viviamo, alla lunga, è asfissiante. In tutto i sensi".

Ha detto proprio così. Forse è stato perché avevo La Repubblica sul tettuccio del passeggino e ha apprezzato, forse..

venerdì 3 giugno 2011

Bella la mia pisella

Quanto mi piace uscire la mattina presto, con Clara, e andare a prenderle una sogliola buona, che lei poi divorerà insieme a una montagna di carotine lessate.
E a fine pasto, vederla camminare per tutta la casa appoggiandosi (con una mano sola!) al suo triciclo, è una soddisfazione che riempie il cuore.
Quanto ti amo, bambina mia.

mercoledì 1 giugno 2011

Truffaldini

E poi, con tutti gli scandali di cui veniamo a conoscenza quotidianamente, non capisco la sorpresa nel trovarne altrettanti nel mondo dello sport.
Gli introiti non sono mica da ridere, eh.
Anche queste sono cose serie.

Incapaci di intendere

Ma in questi casi i servizi sociali non possono intervenire?

lunedì 30 maggio 2011

Roma capoccia der monno infame

Oggi per me, Mario e nostra figlia è il primo giorno romano dopo dieci di assenza dalla capitale italiana.
Dieci giorni vissuti a Barcellona sono bastati per rendere questa mattinata deprimente.
Roma è una magnifica città, probabilmente le più bella al mondo.
Ma è anche una città rovinata da chi la abita e da chi vi passa.
E' rovinata da chi la gestisce e da chi deve farla funzionare.


Prima di partire non ero poi così convinta di ciò.
Ma, ripeto, è bastata poco più di una settimana a Barcellona per farmi cambiare completamente idea.
Siamo rientrati ieri sera, sulle 22 eravamo a casa. Questa mattina ho subito portato Clara all'asilo perché se fosse rimasta con me non sarei nemmeno riuscita a svuotare le valige, a rimettere tutto al proprio posto e a far partire quel ciclo di circa cinque lavatrici che mi toccano.
Ovviamente, questa mattina, quando sono arrivata alla fermata dell'autobus per portarla a La piccola peste ho subito trovato uno sciopero dei mezzi pubblici a darmi il bentornata.


Nel tragitto, tra andata e ritorno (durato non meno di due ore), ho parlato con (e sentito parlare) almeno sei, sette persone. L'argomento era uno solo: quanto faccia cagare (letteralmente è stata questa la parola usata da più della metà dei miei interlocutori) questa città.
Mentre aspettavo l'autobus di ritorno ho avuto il tempo di stare un po' ferma, mio malgrado, ad aspettare il primo autobus di passaggio e a guardarmi intorno.
Qui sembra che tutti stiano correndo come matti verso non si sa cosa. C'è frenesia anche a Roma che, comunque, nei suoi tempi non è certo Milano. Tutti di corsa eppure nulla gira in modo efficace.
A Barcellona abbiamo avuto modo di accorgerci di come tutto viva sostenuto da un ritmo più blando, come tutti siano più felici (persino chi vive su una panchina, chi dorme sotto un cartone).
Abbiamo notato come tutto viva con più calma e come tutto (specie i servizi pubblici) funzioni a meraviglia.
Viene da chiedersi perché, è il minimo. Viene da chiedersi come sia possibile, almeno.


Fortunatamente l'Italia non è tutta come Roma.
Io vengo da una cittadina (comunque capoluogo di provincia) che, forse proprio perché non metropoli, funziona bene, pur con i suoi difetti e problemi.
Problemi e difetti che pure Barcellona ha, è fuori discussione.
Ma sono difetti che non intaccano la qualità e la possibilità di vita. Sono difetti che consentono di viaggiare su autobus nuovi e puliti, per esempio.
Sono difetti che regalano, comunque, aree dedicate ai giochi per bambini all'angolo di ogni strada.
Sono difetti che non ti negano di poter trovare uno spazio in un asilo nido pubblico.
Sono difetti che, se per esempio arrivi dall'Italia e vuoi lavorare a Barcellona, riesci a sbrigare tutte le pratiche in un giorno.
Sono difetti che, comunque, tutti sembrano vivere meglio. Alla città, pure nei suoi spazi vecchi, nei suoi dedali non ancora recuperati architettonicamente, è permesso vivere tranquilla.
E forse questa è l'unica cosa che conta.

venerdì 27 maggio 2011

In questi giorni

Mario mi ha rimproverata di non aver ancora scritto niente a proposito del nostro soggiorno barcellonese alla faccia dei rosiconi che vorrebbero non scrivessi più mezza parola.
Che dire?
Barcellona è una bella città sotto certi aspetti e per altri lo è meno.
Ci sono bar e locali ogni due metri, sempre tutti pieni di avventori.
Ci sono panchine dappertutto, ci sono aree giochi per bambini all'angolo di ogni strada.
C'è gente, praticamente tutta, che sembra far festa a ogni santo minuto del giorno (e della notte).
Però non c'è acqua potabile nelle case. Per noi italiani, o almeno per me (che in queste cose, alla lunga, sono un'abitudinaria) è quasi impossibile preparare un pranzo decente, con i supermercati che si ritrovano qui.
Ma gli italiani trasferiti qua che abbiamo conosciuto sembrano tutti più che entusiasti.
I servizi funzionano, ci sono scuole di quartiere che non sembrano avere problemi di accoglienza per qualsiasi bambino, la lentezza delle pratiche burocratiche non esiste. E il costo della vita non è paragonabile a quello italiano.
Sono cose che sapete già.
Non sapete, però, che al piano sotto il nostro c'è una coppia che scopa di continuo.
L'altra notte qualcuno del condominio è andato a citofonare per dire di smetterla o, perlomeno, di abbassare i toni.
Non sapete che ci ha raggiunti il fotografo/zio Carlo, e non sapete che ci stiamo divertendo molto, soprattutto Clara che, per fortuna, dove la metti sta.
Questo è quanto.
Domenica rientreremo a Roma, per un movimentato inizio di giugno...
Gli ultimi giorni di asilo per Clara, la visita di Olga, e gli ultimi giorni con Mario prima del viaggio a Las Vegas.
Perciò, mo', buon fine settimana a tutti.

martedì 17 maggio 2011

Bestie insaziabili e cavernicoli

Sono d'accordo con Bernard-Henri Lévy, con queste sue parole (oggi sul Corriere della Sera): nulla al mondo autorizza a dare così un uomo in pasto ai cani.
Non sono d'accordo, invece, quando il filosofo se la prende con il giudice del caso, che ha abbandonato Strauss-Kahn alla folla dei cacciatori di immagini, fingendo di pensare che fosse un imputato come un altro.


Allora, è vero che nessuna persona al mondo sospettata di reato (e quindi senza certezza della sua colpevolezza) andrebbe trattata ed esposta così, come succede oggi, evidentemente un po' ovunque.
C'è l'ultimo caso di Strauss-Kahn e ce ne sono parecchi in Italia, riguardanti gente più modesta e semplice, comunque in diritto di difendere la propria dignità fino all'ultimo. Penso, per esempio, a Sabrina Misseri o al marito di Melania (la donna uccisa in un bosco da non si sa chi).
Persone su cui cadono sospetti non provati, che vengono giudicati e marchiati a fuoco per il resto della vita anche se non si ha certezza di un loro coinvolgimento nei reati che li tirano in ballo.
Questo è sbagliato, non c'è discussione. E' un dramma per la vita di chi si trova nella loro situazione perché, quando e se si dovesse provare la loro innocenza, non cambierebbe nulla: rimarrebbero quelli del delitto/stupro di...


Non sono d'accordo sul trattamento da non comune imputato che Lèvy chiede per il suo amico. Forse se ci fosse più rispetto per tutti, anche per chi è sospettato di atti osceni, non si richiederebbe un differente trattamento a seconda dello status sociale.


Ma questo non c'entra con il fatto che io non creda alla cameriera del Sofitle di New York, che probabilmente non è scema e si è inventata tutto, forse addirittura dietro un lauto compenso.

martedì 10 maggio 2011

Mestieri

E sì che uno dei miei primi sogni da bambina (e poi ragazzina) su quello che avrei fatto da grande, dopo l'archeologa, era la stilista.
Archeologa perché, dopo la lettura di uno dei Piccoli Brividi (esattamente Mano di mummia, dove io sognavo di essere Gabe) mi invaghii della professione.
Periodo in cui scrissi, tra l'altro, la storia delle mie reincarnazioni. Cosa di cui ero veramente convinta.
Poi venne il disegno, e quindi la produzione di una quantità esorbitante di modelli d'abbigliamento e poi tappeti, appartamenti e case (con la conseguente iscrizione a una scuola di design industriale, non andata a buon fine).


Qualche giorno fa, mentre ero sull'autobus, mi sono vista affiancare da una Panda firmata Accademia della moda e del costume, via della Rondinella, Roma, con al volante una curiosa signora anziana, agghindata in modo splendido.
E allora mi sono rimessa a pensare a quello che avrei potuto fare e non ho fatto.
Sono andata sul loro sito e ho visto un corso simpatico.
Chissà, magari l'autunno che viene trovo la voglia e il coraggio per il test di ammissione..chissà!

lunedì 9 maggio 2011

Ordine del giorno

Lasciata Clara all'asilo volevo trovare un dentista, per il mio dente del giudizio sinistro.
Nonostante il gonfiore sia quasi scomparso rimane il dolore.
E allora mi sono messa a cercare un dentista tre Piazzale Clodio e via della Giuliana.
La zona ne è piena. Ogni due portoni ho trovato uno studio odontoiatrico.
Erano le 9.30, su per giù.
Ci fosse stato un medico in studio!!
Qui a Roma, voi romani, avete il difetto/pregio di non fare un accidente fino a una certa ora..
Così ho aspettato un po', tra uno studio e l'altro. Ma oggi c'è un vento carico di polline che anche chi non è allergico lo diventa.
Allora ho desistito e me ne sono tornata a casa.

Per il resto, preleverò Clara un po' prima del solito dall'asilo, per portarla al corso di musicainfasce, poi andrò da IoBimbo, per cercare una scorta di latte Mellin (quello artificiale che lei si è finalmente degnata di iniziare a bere, in cambio della permanenza in vita di sua madre) in vista della trasferta a Barcellona dove, il call center di Mellin, mi ha detto che non troverò i loro prodotti..mannaggia!!
In serata prevedo la proiezione, in soggiorno, di Incontrerai l'uomo dei tuoi sogni del magico Woody.
Mi hanno detto non essere un gran capolavoro, ma né io né Marius l'abbiamo visto.
Perciò..buona giornata a tutti!

venerdì 6 maggio 2011

La Natura ci distruggerà

Al liceo mi innamorai del Dialogo della Natura e di un islandese.
Testo non fu mai più adatto a ogni gradino di "sviluppo" umano.
Oggi, su Venerdì di Repubblica, quel vecchio di Giorgio Bocca ci vuole raccontare che, quando anni fa andò in Valle D'Aosta per comprarvi una casa, fece la brillante osservazione che "stanno cementificando tutto, fra un po' non ci sarà più un angolo di verde".
Bravo Giorgio.
L'amico economista che lo accompagnava nella trasferta valdostana gli fece notare che lui, Bocca, altro non era che sul luogo per, appunto, comprarsi una casa, fatta dello stesso cemento che andava contestando.
Nel corso dell'articolo, poi, Bocca farnetica, domandandosi il perché delle tante potenzialità di coscienza regalate dal buon Dio alla specie umana.
"Se tu dici che la scienza e i suoi frutti sono mortiferi per l'uomo, che hai fatto a tua immagine e somiglianza, perché li hai coltivati nel giardino dell'Eden provocando la tentazione di assaggiarli?", si chiede il nostro giornalista.
E, poi, condanna pure la scienza, che con gli ultimi incidenti atomici si è rivelata un inganno per l'umanità stessa.
Fino a concludere che "l'ignoranza dell'uomo è di quelle che neppure Dio può rimproverargli: è stato lui a permetterla e a coltivarla".


Va bene, Giorgio Bocca è vecchio, forse non rilegge i suoi articoli.
Ma questo è uno di quelli fondato sul nulla, si contraddice da solo.
Anche chi non crede sa che la presenza dei frutti del peccato, nell'Eden, erano una prova che, miseramente o no, L'Uomo e La Donna non hanno superato.
Da lì a giustificare lo sfacelo che si sta compiendo su tutto il territorio mondiale (perché, per una volta tanto, quello ambientale non è un problema solo italiano) ce ne corre.


Rileggete il Dialogo, fatelo leggere ai vostri figli. Leggilo pure tu, Giorgio.

No child born to die


Qualche giorno fa avevo la tv accesa mentre giocavo con Clara.
Hanno trasmesso questo spot di Save The Children, e io mi sono messa a piangere.
Quando Clara ha visto sullo schermo quella bimba, Asha, le ha teso le braccia e ha cominciato a salutarla, come fa con tutti i bambini che vede e incontra.
E io mi sono messa a piangere, perché Clara se ne stava lì a giocare sul letto con me, mentre Asha e altri milioni di bambini muoiono come fosse niente.
Con 9 euro al mese si può fare già qualcosa.
Non voglio fare pubblicità, ma questo tema mi ha sempre toccata profondamente.
Sembrano stupidaggini, ma 9 euro mensili sono la "rinuncia" a nove caffè in un mese per noi, mentre per quei bambini sono acqua potabile, cibo e cure.
Basta poco.

Le corna su' comu li denti

Ho ancora problemi con i denti del giudizio, specialmente il sinistro.
E quando penso che il mio dentista mi disse, circa una anno fa, "tranquilla, non cresceranno più di così, perciò è inutile estrarli", beh, vorrei soltanto ucciderlo.

mercoledì 4 maggio 2011

Impressioni di maggio

Ieri siamo tornati dalla vacanza post-pasquale a Sanremo.
Sanremo la nostra, quella del sole, del vento e di un lungomare tranquillo.
Una vacanza costruttiva per Clara, giorni in cui è cresciuta tantissimo.
C'è stato il Primo Maggio, di mezzo. Un primo Primo Maggio con Clara fra le braccia.
E, di Primo Maggio, lei ha fatto il suo primo bagno in piscina. Un doppio bagno, per l'esattezza: uno con salvagente e uno aggrappata a mamma e papà.
Io, da parte mia, ho festeggiato salutando il ritorno del ciclo mestruale dopo mesi, dalla volta di quel famoso capoparto.
Mamma mia che barba, si stava così meglio senza.


Nel frattempo sembra sia morto Bin Laden. Io non so, nemmeno vedendo ci crederò..
La cosa che più mi infastidisce è la stupidità americana dei festeggiamenti.
Che festeggiano? Son tornati in vita, per caso, i loro morti dell'11 settembre?
Poi qualcuno mi ha ricordato che, comunque, gli americani sono quelli della pena di morte, quelli che assistono alle esecuzioni e poi brindano, manco avessero assistito alla cresima della nipotina, tanto per dirne una.
E allora a me fa schifo, posso dirlo?
E' una cultura che mi disgusta spesso, quella americana.
E questa volta non hanno perso occasione.

sabato 30 aprile 2011

They Love Reality

Le uniche cose divertenti, se poi così si può dire, dello sposare un reale non avendo origini (e tradizioni) nobili sono:
 a) che nelle foto della cerimonia sembrerai Cenerentola, proprio come nel cartone animato che guardavi da bambina. E ti divertirai per questo, perché penserai "caspita, l'ho fatto pure io";
b) i quattrini a disposizione. Ma su questo punto andrei un po' più cauta..perché, dopo la conoscenza del patto prematrimoniale, non so quanto Kate Middleton sarà libera di spendere (e farsi gli affari suoi);
c) ultimo, ma non meno importante, il fatto che i due possano davvero amarsi.
Che, poi, si fa sempre fatica a dire, in questi casi, che lei possa davvero amare lui.
Cioè, lei è inglese, lui è il futuro Re d'Inghilterra, con uno stuolo di ragazzette pronte a "prenderselo" in sposo..figurarsi se lei, una volta sentito l'interesse suo, possa veramente aver pensato di tirarsi indietro, per un qualsiasi motivo.
Ma chissà, magari si amano davvero. O lei è un'opportunista fortunata, tra tante: la storia del picco d'iscrizioni all'Università Saint Andrews, da parte di ragazze, dopo la notizia che William si sarebbe iscritto lì, fa veramente ridere.
Fa ridere salvo, poi, come diceva bene e male (perché dava all'idea un'impronta troppo maschilista) ieri Sallusti a Pomeriggio Cinque, far riflettere sul fascino e sull'aura magica che ancora la monarchia (dove ha una qualche importanza) esercita.
Reagala quell'atmosfera da, appunto, Cenerentola o Bella addormentata nel bosco che, nell'immaginario collettivo di madri e figlie, funziona eccome.
Così vi auguro buona Kate a tutte, confessando che, un matrimonio come quello, l'avrei odiato (e di certo l'avrà odiato pure la vera Kate, se è normale) dal profondo.

mercoledì 27 aprile 2011

In fondo al mar

Cosa c'è in quel quadrato di mare?
Me lo sono sempre chiesta, cosa ci sia nel mare.
Da bambina andavo sott'acqua e immaginavo di vedere i personaggi di Pinocchio, non so perché.
Poco fa, su questa terrazza, mi sono chiesta cosa ci sia proprio lì, sotto quel quadrato.
Non lo saprà mai nessuno.

venerdì 22 aprile 2011

Pansa, ripigliati

L'articolo di Gianpaolo Pansa apparso ieri su Libero mi ha fatta rimanere, non esagero, basita.
Parla della nomina a direttore de Il Riformista per Macaluso, 87 anni.
Pansa, di anni, ne ha 76.
Questo arzillo signore racconta, nel suo articolo, la gioia e il divertimento per il dato anagrafico.
Racconta ai giovani, soprattutto a quelli che vogliono lavorare nel campo giornalistico, che l'età è un formidabile fattore di forza.
Fa piacere sapere che, alla loro età, Pansa, Macaluso & Co. si sentano così in forma.
Fa scandalo, dal mio punto di vista, leggere un articolo simile e potersene dire d'accordo.
Pansa denuncia/racconta con gioia e divertimento dati che, a mio avviso, non lasciano che sconcerto.
Perché ci dice che solo loro, quelli attempati, possono permettersi la libertà di vivere il loro mestiere come preferiscono. Solo loro possono permettersi di dire ciò che pensano.
Solo loro hanno la capacità e la possibilità di non servire un padrone, di rendere libere le loro idee appunto perché attempati e di conseguenza ormai affrancati da qualsiasi servilismo.
Dovrebbe essere stato scritto con spirito di denuncia, e non come allegra presa di coscienza di uno stato delle cose che contribuisce alla crisi lavorativa (e non solo) dei giovani, nello specifico di giovani giornalisti.
Che rilegga il suo articolo e si faccia un esame di coscienza.
Perché se un giovane giornalista non ha possibilità di raccontare una sua idea è anche per colpa di vecchi tromboni della sua generazione.

mercoledì 20 aprile 2011

Alla fine sei, comunque, simpatico

Che, poi, dico la verità..ieri sera, guardando il servizio/carrellata sulle ultime uscite di Silvio, a Ballarò, abbiamo proprio riso. (Soprattutto con l'ultima parte del servizio).



martedì 19 aprile 2011

Art rihgts

Per come si svolge l'opera d'arte oggi parlerei di right to copy.
Finché l'opera è una scritta su un orinatoio o "robe" simili siamo tutti d'accordo, spero.
Ci vuole estro, dov'è l'estro?

sabato 16 aprile 2011

Future in the past

Gianni Morandi diceva restiamo uniti, Vittorio Arrigoni diceva restiamo umani.
Io sintetizzo con un restiamo umili.
Di fronte a tutto e con tutto.
Va bene la scienza, ok la tecnologia,  alla volontà di potere. Ma non andiamo oltre i limiti, oltre le nostre possibilità di (appunto) esseri umani.
In un momento epocale come questo il mondo ha bisogno di rimanere tale: un mondo.
Senza confini, con la volontà di plasmare le disuguaglianze, di distribuire le potenzialità, di pensare al bene proprio quanto a quello altrui.
Non è un gioco, è la vita.
In ballo ci sono le risorse fondamentali a mandare avanti questo mondo, ci sono le vite di migliaia e milioni di esseri umani come noi, c'è il nostro (del mondo occidentale) futuro stesso.
Vale la pena giocarselo per meri interessi economici di pochi, rispetto al mondo?
Restiamo umili è il monito.
Sono banale? Lo so.
Ma non lo si è mai abbastanza fino a quando chi ha potere non lo usa a dovere.

venerdì 15 aprile 2011

Vergogna.

Allora, ho accompagnato Clara all'asilo per il quarto giorno.
Lì va tutto bene e non è di questo che voglio parlare.
Sono tornata a casa e ho acceso il pc, sono andata sul Repubblica.it e mi è venuto da piangere.
La pagina online si apre, ovviamente, con la notizia della morte del povero volontario pacifista italiano, Vittorio Arrigoni, rapito da un commando di estremisti a Gaza.
Subito sotto inizia la sfilza di "notizie" riguardanti il bunga bunga di Berlusconi, con quelle ultime due oche che si dicono, adesso, scandalizzate per il bacio alla statuetta del dio Priapo e altro ancora.
Mi è venuto da piangere perché non è possibile l'accostamento o, perlomeno, non è più tollerabile.
L'accostamento tra disgrazie e disperazioni reali, tra racconti da una parte di mondo che vive momenti apocalittici, che non sa come uscirne e, dall'altra parte, le vicende di un vecchio porco che, lo spero, almeno nella sua intimità e solitudine inizi a faticare a sopportarsi da solo.
Non è possibile continuare, dopo mesi e per chissà quanto altro tempo ancora, a leggere e dare ugual rilevanza (se non maggiore) ai battibecchi tra lui, Fede e un marasma di zoccole (che, per carità, avranno fatto le loro scelte da libere donne, ma a me non interessano).
E' inaccettabile non approfondire la gravità e la drammaticità dei fatti di Gaza e dei paesi del Nord Africa, per esempio. E' inaccettabile che di fronte a drammi mondiali e a popolazioni disperate qui, in Italia, non si parli praticamente d'altro che di un vecchio pervertito, che se fosse anche solo un po' meno ricco verrebbe (lo spero) sfanculato anche dai suoi camerieri.

mercoledì 13 aprile 2011

I cambi di stagione

Ieri è stata una bella giornata di sole e vento.
Clara è andata, per la prima volta, all'asilo.
Ne abbiamo trovato uno che circa la flessibilità oraria è imbattibile.
Praticamente paghi solo le ore che fai.
Lei si è divertita e io non ne avevo dubbi.
Oggi l'ho accompagnata per il secondo giorno. Speriamo si replichi.
Anche se poi, quando torno a casa, sento di non aver ancora metabolizzato questo "distacco".
Mi chiedo se ne valga la pena, se debba sentirmi una madre degenere perché lascio mia figlia in un asilo per avere qualche ora di solitudine per me, per la spesa, per la casa e, se vuole, per Mario.
D'altra parte non è in mezzo a una strada, ma con degli altri bambini, che perora sono la sua passione.
E' così socievole che, al di là del mio "egoismo" nel lasciarla lì, sono sicura che sia una scelta importante e positiva soprattutto per lei.
Però quei dubbi mi vengono comunque.
Che dire?
Proviamo a vedere se regge la sua socialità. Io intanto preparo una crema di fagioli con frutti di mare.
Volevo prepararla con, in sottofondo, Tutti defunti tranne i morti ma non ho trovato il dvd. E allora la preparo con Branduardi, che fa sempre bene.

sabato 9 aprile 2011

Significanti

Tra gli interrogativi che la rubrica Domande di D di Repubblica ci propone oggi c'è, per esempio, vi sentite sprecati dentro di voi?
Allora il punto è se ci si possa sentire sprecati dentro la fisicità che ci imprigiona oppure  se ci si senta tali in rapporto alla vinta che si conduce.
Chi non lo è almeno un poco?
Per il semplice fatto che le vie del Signore sono infinite, e cioè che le possibilità, di soluzione di una vita, sono infinite.
Ma vanno cercate, individuate, desiderate e conquistate.
Costa non poca fatica.
E il mondo che ci ospita è così ricolmo di cose e fatti e vite che per certi aspetti può aiutarci nella nostra realizzazione, ma per altri può essere devastante.
E' come se questo marasma di gente, di cose e di fatti finisse per sommergere chiunque, per nascondere le possibilità di emergere dal caos.
Così da dare ragione a Jung, quando ha detto che una vita che non si distingue è sprecata.
Ha ragione Jung, ma non abbiamo ragione noi se gliela diamo vinta.
Quali sono, allora, le reali possibilità di distinzione oggi?
Cosa significa distinzione? E' qualcosa che corrisponde unicamente alla fama?
Cos'è che, oggigiorno, dà la forza a ragazzi giovanissimi di sentirsi già inutili e privi di scelta?
Non lo studiano Kieerkegaard a scuola? Non glielo dice nessuno che l'alternativa è la disperazione?
Ma forse non c'è nemmeno bisogno della filosofia. Probabilmente ci si arriva anche con la propria testa. E allora costa troppa fatica la strada non tanto per distinguersi ma per provare a dare un senso a se stessi?
Per provare a riconquistarsi la dignità della vita?

venerdì 8 aprile 2011

Abbagli

Vedere il tramonto da casa nostra, in questa stagione, è qualcosa di unico.
Più che altro è un percepire il tramonto.
E' per via della particolarità delle finestre che danno sul lato ponente della casa, che sono come delle feritoie con richiami a qualcosa di conventuale.
Bene, queste finestre regalano tali squarci e fasci di luce a tutta la casa, così da farla sembrare pervasa da un non so che di magico, così da regalarle una sensazione di vastità assoluta, così da fendere ogni cosa con quei raggi che sembrano miracolosi.
Queste feritoie sono alte, non si vede l'esterno ma solo la luce.
Io qualche volta mi metto in piedi agli sgabelli della cucina, per guardare cosa c'è fuori.
Vedo terrazzini fantastici, vedo un mare di gabbiani e, soprattutto, vedo la cupola del Pantheon.

giovedì 7 aprile 2011

Oggi

E Ada è un nome che mi è sempre piaciuto tanto. Da quando guardavo a ripetizione I Misteri Della Giungla Nera, da piccolina, dove la figlia dell'ufficiale inglese si chiama, appunto, Ada.
Quanto era (è) bella quella ragazzina bionda con il tika sulla fronte, rapita dalla setta dei Thugs e costretta divenirne la sacerdotessa.
Tutto ciò perché avevo detto che questa mattina avrei portato Clara (che se suo padre non si fosse chiamato Adinolfi lei si sarebbe chiamata Ada) al parco di Villa Ada.
E invece abbiamo fatto un picnic nel parco di Villa Borghese e passeggiato con Flaminia e il suo cucciolo Matisse.
Bella giornata, anche se ora la casa mi aspetta per essere ripulita da cima a fondo.
Sarei andata al cinema a vedere Il cigno nero, mentre Clara sta con la nonna paterna, ma le lavatrici da fare sono troppe, così come le stoviglie nel lavello.

Buon proseguimento a tutti.

mercoledì 6 aprile 2011

Bambini si nasce

Niente mare per me e Clara oggi.
Era l'idea che avevo ma che ho abbandonato, causa un sole che, stamattina, stentava ad abbagliarci.
Quindi siamo state nel parchetto della Città Dell'Altra Economia (che ho già pubblicizzato più volte sul blog).
Io ho preso il caffè postprandiale e un biscotto, che ho smezzato con Clara.
Lei ha fatto conoscenza con due bambini più grandi, fratello e sorella, che le hanno "rubato" prima il ciuccio poi il libro musicale della fattoria.
Il fratellino, figlio maggiore, è stato quello a darle più retta. Un biondino dalla lingua sciolta.
Ci ha seguite sui giochini nel prato, e ha chiacchierato volentieri anche con me.
Avrà avuto quattro anni.
Quando gli ho chiesto come si chiamasse mi ha risposto Scipione Borghese.
Ho riso tanto, di quelle risate che solo i bambini sanno regalarti.
Un po' come quando mio fratello, da piccolino, andava in giro dicendo di essere Totò Riina o, a piacimento, il figlio di Bossi.

martedì 5 aprile 2011

Occhio magico

Questa è solo per chi è capace di sgranare gli occhi:

Punti di vista, 2

Allora vi racconto il mio dubbio di oggi.
La domanda di fondo è: rimanerci male o no?
Devo rimanerci male se il mio uomo torna a casa e mi racconta di aver detto, parlando con alcuni amici, che Caterina Guzzanti è carina.
E mi dice che questi amici gli avrebbero risposto che sono molto più carina io.
Mi racconta tutto questo come se si fosse sorpreso della risposta degli amici.
A questo punto ribadisco la domanda: devo rimanerci male o no?

lunedì 4 aprile 2011

Punti di vista

Sull'autobus c'erano due signori che parlavano dei loro cani. Non ricordo la razza ma, da come ne parlavano, dovrebbero essere due bei cagnoni grandi.
Dicevano che sono come delle persone, che al posto dei figli loro hanno il cane.
Beh, mentre li ascoltavo ho pensato che io aspetto impaziente il giorno in cui potrò parlare con Clara e aspettarmi una sua risposta. Insomma, il giorno in cui potremo interagire come due esseri umani.
E ho concluso che avere un cane al posto di un figlio equivarrebbe ad aspettare quel giorno in eterno. Perché Clara, a quasi nove mesi, è (forse) poco più di un cane, giusto perché ha cominciato a dire un timido maaa-ma.

Prima primavera

E insomma, le giornate che ci si stanno parando davanti sembrano proprio del tipo di inizio estate. Tant'è che, ce lo dicevamo ieri sera io e Mario uscendo da teatro, c'è nell'aria quel sentore di vacanza, quella luce d'inizio luglio per cui ci si illude di essere in pieno clima vacanziero.
E invece no. Non che a me cambi clamorosamente la vita, salvo il tempo da trascorrere con Mario. E lo dico con un filino di rammarico e con un filone di divertimento.
Oggi pomeriggio, allora, accompagno Clara al pomeriggio di prova del corso MusicaInFasce.
Non ho dubbi che le piacerà e, quindi, mi preparo a iscriverla.
Poi vorrei portarla al mare, un giorno di questi, e starcene a fare i primi giochi con la sabbia.
Anche perché devo prendere la prima tintarella dell'anno.
Ho il problema di non sentirmi del tutto a mio agio in questa mezza stagione. Perché le mie potenzialità d'abbronzatura sono degne del più scuro nordafricano, e cominciare a mettere abiti più leggeri e corti, quando ancora mi sento pallida, mi fa intimidire.
Come se le gambe ancora chiare (e pure i piedi) non fossero degne d'essere mostrate.

sabato 2 aprile 2011

Km 0

Andateci, e comprate la crema di carciofi dell'Azienda Agricola Biologica Agr. Api. Bio.
Assaggiarla equivale ad addentare un cuore di carciofo.

mercoledì 30 marzo 2011

Astri

Leggo sempre gli oroscopi, ovunque li trovi.
Li leggo divertita, con curiosità e simpatia per chi li scrive.
Ce n'è uno in particolare, però, che non sopporto: quello di Vanity Fair.
Mamma mia! Antonio Capitani lo scrive in modo quasi fastidioso.
Ma, sull'ultimo numero della rivista,il sagittario vince il premio di segno fortunato.
Allora mi è toccato leggerlo con "attenzione"..parla di sogni realizzabili, perché la lista dei talenti è infinita: intraprendenza, intelligenza, tempismo, senso di responsabilità, ecc.
La fortuna ci bacia. Ci manca solo di camminare sulle acque.


Non vorrei che il Capitani abbia esagerato. Ma c'è il sole, il cielo è azzurro anche qua e io, sì, mi sento particolarmente fortunata.