venerdì 22 aprile 2011

Pansa, ripigliati

L'articolo di Gianpaolo Pansa apparso ieri su Libero mi ha fatta rimanere, non esagero, basita.
Parla della nomina a direttore de Il Riformista per Macaluso, 87 anni.
Pansa, di anni, ne ha 76.
Questo arzillo signore racconta, nel suo articolo, la gioia e il divertimento per il dato anagrafico.
Racconta ai giovani, soprattutto a quelli che vogliono lavorare nel campo giornalistico, che l'età è un formidabile fattore di forza.
Fa piacere sapere che, alla loro età, Pansa, Macaluso & Co. si sentano così in forma.
Fa scandalo, dal mio punto di vista, leggere un articolo simile e potersene dire d'accordo.
Pansa denuncia/racconta con gioia e divertimento dati che, a mio avviso, non lasciano che sconcerto.
Perché ci dice che solo loro, quelli attempati, possono permettersi la libertà di vivere il loro mestiere come preferiscono. Solo loro possono permettersi di dire ciò che pensano.
Solo loro hanno la capacità e la possibilità di non servire un padrone, di rendere libere le loro idee appunto perché attempati e di conseguenza ormai affrancati da qualsiasi servilismo.
Dovrebbe essere stato scritto con spirito di denuncia, e non come allegra presa di coscienza di uno stato delle cose che contribuisce alla crisi lavorativa (e non solo) dei giovani, nello specifico di giovani giornalisti.
Che rilegga il suo articolo e si faccia un esame di coscienza.
Perché se un giovane giornalista non ha possibilità di raccontare una sua idea è anche per colpa di vecchi tromboni della sua generazione.

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