sabato 9 aprile 2011

Significanti

Tra gli interrogativi che la rubrica Domande di D di Repubblica ci propone oggi c'è, per esempio, vi sentite sprecati dentro di voi?
Allora il punto è se ci si possa sentire sprecati dentro la fisicità che ci imprigiona oppure  se ci si senta tali in rapporto alla vinta che si conduce.
Chi non lo è almeno un poco?
Per il semplice fatto che le vie del Signore sono infinite, e cioè che le possibilità, di soluzione di una vita, sono infinite.
Ma vanno cercate, individuate, desiderate e conquistate.
Costa non poca fatica.
E il mondo che ci ospita è così ricolmo di cose e fatti e vite che per certi aspetti può aiutarci nella nostra realizzazione, ma per altri può essere devastante.
E' come se questo marasma di gente, di cose e di fatti finisse per sommergere chiunque, per nascondere le possibilità di emergere dal caos.
Così da dare ragione a Jung, quando ha detto che una vita che non si distingue è sprecata.
Ha ragione Jung, ma non abbiamo ragione noi se gliela diamo vinta.
Quali sono, allora, le reali possibilità di distinzione oggi?
Cosa significa distinzione? E' qualcosa che corrisponde unicamente alla fama?
Cos'è che, oggigiorno, dà la forza a ragazzi giovanissimi di sentirsi già inutili e privi di scelta?
Non lo studiano Kieerkegaard a scuola? Non glielo dice nessuno che l'alternativa è la disperazione?
Ma forse non c'è nemmeno bisogno della filosofia. Probabilmente ci si arriva anche con la propria testa. E allora costa troppa fatica la strada non tanto per distinguersi ma per provare a dare un senso a se stessi?
Per provare a riconquistarsi la dignità della vita?

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