venerdì 27 maggio 2011

In questi giorni

Mario mi ha rimproverata di non aver ancora scritto niente a proposito del nostro soggiorno barcellonese alla faccia dei rosiconi che vorrebbero non scrivessi più mezza parola.
Che dire?
Barcellona è una bella città sotto certi aspetti e per altri lo è meno.
Ci sono bar e locali ogni due metri, sempre tutti pieni di avventori.
Ci sono panchine dappertutto, ci sono aree giochi per bambini all'angolo di ogni strada.
C'è gente, praticamente tutta, che sembra far festa a ogni santo minuto del giorno (e della notte).
Però non c'è acqua potabile nelle case. Per noi italiani, o almeno per me (che in queste cose, alla lunga, sono un'abitudinaria) è quasi impossibile preparare un pranzo decente, con i supermercati che si ritrovano qui.
Ma gli italiani trasferiti qua che abbiamo conosciuto sembrano tutti più che entusiasti.
I servizi funzionano, ci sono scuole di quartiere che non sembrano avere problemi di accoglienza per qualsiasi bambino, la lentezza delle pratiche burocratiche non esiste. E il costo della vita non è paragonabile a quello italiano.
Sono cose che sapete già.
Non sapete, però, che al piano sotto il nostro c'è una coppia che scopa di continuo.
L'altra notte qualcuno del condominio è andato a citofonare per dire di smetterla o, perlomeno, di abbassare i toni.
Non sapete che ci ha raggiunti il fotografo/zio Carlo, e non sapete che ci stiamo divertendo molto, soprattutto Clara che, per fortuna, dove la metti sta.
Questo è quanto.
Domenica rientreremo a Roma, per un movimentato inizio di giugno...
Gli ultimi giorni di asilo per Clara, la visita di Olga, e gli ultimi giorni con Mario prima del viaggio a Las Vegas.
Perciò, mo', buon fine settimana a tutti.

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