lunedì 10 gennaio 2011

Era cominciato bene il 2011, a Parigi non faceva nemmeno freddo. Poi, però, in via dei Colli Portuensi...

La solidarietà è importante.
E così ringrazio a nome mio e, soprattutto, di Mario quanti ne hanno dimostrata dopo il verificarsi dello spiacevole episodio.
Episodio violento, vile e stupido. Perché la violenza è tale. Ed è da condannare.
Non ho molto altro da aggiungere oltre a quello che Mario ha già ben spiegato sulla sua pagina Facebook.
E ha raccontato tutto molto bene, con la lucidità che il turbamento dell'aver subito un gesto simile avrebbe potuto far venire meno.
Ma, d'altra parte, Mario è Mario.
Questo implica il suo aver due palle di marmo e la capacità di trovare forza sempre nuova, figlia di ogni ostacolo e di ogni gioia allo stesso tempo. Implica il suo avere due figlie splendide che non gli fanno mai perdere il sorriso, nemmeno quando rientra a casa nella notte, con un occhio gonfio, riferendo di essere stato aggredito.
Mario è Mario anche perché ha tutto questo e, come è stato dimostrato, ha un seguito di persone che lo stimano, lo sostengono e gli regalano entusiasmo.


Ho letto, poi, la mail che il padre del ragazzo colpevole ha scritto a Mario.
Sembra una persona perbene, molto dispiaciuta per l'accaduto.
E, dispiaciuti, lo siamo pure noi. Perché il problema è di quel ragazzo, e dei suoi amici, che a quindici anni pensano di poter agire in un modo simile, in un sabato sera come un altro, anziché andare al cinema.
C'è un problema diffuso di educazione, il cui concetto forse sta andando un po' perdendosi nella giungla di questa umanità.
E' un problema che riguarda tutti, nessuno escluso. Adolescenti e adulti.


Poi, essendo stato un fine settimana casalingo, di convalescenza per tutta la famiglia (oltre alle botte prese da Mario c'è un principio di influenza mio e qualche linea di febbre a Clara), ho avuto tempo per pensare a quando si dice di qualcuno che è stupido.
Perché ho pensato che oltre al fattore educazione si debba tenere conto anche di quello stupidità.
Stupidità che è elemento base di quanto accaduto a Mario e anche di tanto altro che quotidianamente ci succede intorno.
Stupidità che, ancora una volta, riguarda tutti e appartiene all'essere umano più di quanto non si pensi. Perché l'uomo si sopravvaluta e non si conosce abbastanza.
Così è anche per al cattiveria, presente e latente in ognuno di noi.


E' brutto quello che è successo. Mi sono spaventata, perciò si immagini quanto possa essersi spaventato Mario. Mi sono rammaricata del fatto che se io e Clara fossimo state con lui probabilmente non sarebbe successo nulla.
Si rifletta tutti sul perché sia potuto accadere qualcosa di simile.
Ho pensato da genitore, forse per la prima volta seriamente.
Perché quando tuo figlio può anche solo pensare di agire così, vuol dire che l'impegno che si è preso mettendolo al mondo è fallito. 

2 commenti:

  1. non giustifichiamoli sempre. ritorniamo al sempiterno ritornello che gli errori dei padri cadono sui figli. io credo che il mondo è pieno di figli che hanno riscattato dei genitori di merda. vi auguro una rilassante convalescenza...a tutti e tre. :-)gianluigi

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  2. Non sono stata corretta,
    non volevo dire che la colpa è dei padri. Penso che le colpe siano di entrambe le parti, senza distinzioni..
    poi però si sconfina in discorsi che sono più grandi di questo umile blog..e allora vai a rovistare tra la sociologia, l'antropologia..e, perché no, la psicologia..

    grazie, oggi stiamo tutti un po' meglio :)

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