lunedì 15 novembre 2010

Pensiero

Venti minuti fa, affacciandomi alla finestra, ho visto un signore che attraversava la Piazza. L'ha attraversata trascinando vistosamente la gamba destra.
La fatica che stava facendo era tutta evidente. Quella fatica la vedevo anche io, persino da questo quinto piano.
Poi, ora, su Rai tre, Saviano ha raccontato la storia di Piergiorgio Welby, e il progresso inesorabile della sua malattia.
E anche il solo pensiero dell'atrofizzarsi completo della muscolatura, fino alla morte, ha un peso che schiaccia ogni idea.
L'unica a essermi rimasta era questa, un pensiero alla fatica, e allo strazio che certe fatiche portano con loro.

2 commenti:

  1. Ho visto, sentito, vissuto, lo strazio di una malattia come la SLA...ho visto una donna, moglie, mamma, amica, perdere giorno dopo giorno la sua forza, la sua autonomia. E l'ho vista,anzi la vedo, su quel letto attaccata al respiratore completamente dipendente da tutti. La vedo che mi chiede, scrivendo con gli occhi su quella tabella, ogni cosa di me...vuole sapere come sto, cosa fanno le mie figlie e sorride quando le racconto dettagli di vita quotidiana. E l'ho vista scrivere sempre su quella tabella " IO VOGLIO VIVERE!fino a quando le mie figlie, le persone intorno a me mi faranno stare così bene io non morirò" E ride mentre lo "dice".Ogni volta che passo a trovarla è un carico di energia che mi porto a casa...Vorrei che si parlasse piuttosto che di lasciar morire di come far vivere meglio chi soffre,e di come supportare con aiuti concreti i famigliari così da rendere vivibili e serene queste vite. La figlia della donna di cui ho parlato è l'amica più cara che ho e un giorno mi ha detto" vorrei comprarmi un furgone per portarmi in giro mia madre, per potarla al supermercato, per portarla ovunque perchè mia madre non è malata, mia madre ha solo la SLA"

    RispondiElimina
  2. Belle parole, che dovremmo fare in modo non rimanessero solo semplici parole.
    Grazie, Cristina.

    RispondiElimina