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venerdì 20 gennaio 2012

8° Bollettino dell'Arte 20genn2012

L'artista Piero Mottola, docente presso l'Accademia di belle arti di Roma (dove insegna Plastica ornamentale e Sound design) ci racconta il suo lavoro, attraverso l'estetica del suono, le radici nel Rumorismo di Luigi Russolo (anni '10 del '900, futurismo, avvento della macchina che porta il suo rumore a divenire parte integrante della sensibilità umana e ad essere elemento essenziale del linguaggio musicale).

Mottola gioca su un'ampia campionatura di rumori, che raggruppa in categorie.
Dall'incrocio dei rumori distingue dieci emozioni profonde.
Un tutto che sfocia nelle sue installazioni "emozionali" che uniscono spesso acustica e cromatismi, creando quelle che sono vere e proprie Passeggiate "emozionali".

Lungo la chiacchierata, l'artista ha raccontato l'esperienza avuta alla Biennale di Venezia 2011, negli spazi espositivi dell'isola di San Servolo.
Ha introdotto la partecipazione all'undicesima edizione della Biennale de L'Avana (che si terrà a Cuba, 11 maggio- 11 giugno), anticipando il proprio personale progetto e descrivendo l'idea complessiva della sezione italiana intitolata "L'etica prima della forma - Arte nell'epoca dei cambiamenti necessari" (nella quale vedrà al suo fianco Flavio Favelli, Valerio Rocco Orlando, Marinella Senatore e Giuseppe Stampone).

In chiusura, una manciata di secondi per la Città Ideale del Quattrocento, riferendoci al percorso tracciato da Philippe Daverio nel suo "Il Museo Immaginato".

P.S.: Inconveniente del citofono cui ho dovuto rispondere..;)


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lunedì 16 gennaio 2012

4° Bollettino dell'Arte (16gennaio2012)

Quarta puntata del Bollettino dell'Arte, su www.livestreame.com/citofonareadinolfi.
Dal sondaggio lanciato da Artribune su chi sia il personaggio più influente e potente nel panorama dell'arte italiana alla vergogna della situazione e della gestione dei musei italiani, con guerre politiche che troppo spesso vanno ad intaccare e ad intralciare il lavoro e il corretto funzionamento degli enti artistico-culturali. Parliamo quindi del Madre di Napoli, del Riso di Palermo e citiamo i casi del Man di Nuoro e della Galleria civica di Trento.
Si prosegue con una breve occhiata al Pensatoio immaginario di Philippe Daverio, all'interno del libro "Il Museo Immaginato" che stiamo prendendo come spunto per la lettura di alcune opere celebri della storia dell'arte.
Particolare attenzione al lavoro del pittore settecentesco Giovanni Paolo Pannini.





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giovedì 12 gennaio 2012

3°Bollettino dell'Arte - 12/01/2012

Oggi ho parlato della smentita da parte dell'assessore Sebastiano Missineo sulla chiusura annunciata (e confermata) del Museo Riso di Palermo. Chiusura annunciata per mancanza di fondi.
L'assessore Missineo ha rilasciato un'intervista ad Atribune, in cui dichiara che il finanziamento da parte della Commissione europea (per, lo ricordo, 12 milioni e mezzo di euro) non è in realtà "bloccato" per oscuri motivi, come si ipotizzava, presso la regione Sicilia. Ma si sta semplicemente aspettando che l'iter burocratico faccia il suo corso e che i progetti presentati dal Museo Riso siano effettivamente valutati idonei.
La polemica ha le premesse per diventare veramente interessante e la seguiremo nei prossimi giorni...


Ho ripreso il viaggio nel Museo Immaginato di Philippe Daverio, parlando delle opere che lui ha voluto esporvi.
La prima incontrata oggi, ancora in anticamera, è Amor sacro e Amor profano di Tiziano Vecellio, opera datata 1514 e, oggi, conservata presso la Galleria Borghese.
Mi piace ricordare il pensiero di Roberto Longhi, a proposito di questo lavoro: "impasto che ha sapor vivente del marmo greco".
Perché qui Tiziano sfodera e mostra la propensione verso l'antichità, che per altro lui mai ha visto personalmente non essendo mai stato a Roma.
Ma è un'antichità che ha appreso tramite disegni e incisioni passategli sotto gli occhi.


La seconda opera che Philippe ci presenta, oggi, è Giove e Io di Antonio Allegri nonché il Correggio. Artista di cui mi piacerebbe poter dire tanto, forse troppo, per la meraviglia e la morbidezza della sua pittura, per la luce diffusa da questa e per l'attrazione naturale a salire, essendo anche solo spettatore, verso la cima di quelle cupole stupefacenti di Parma: in San Giovanni Evangelista e in Duomo.
Tanto altro vorrei dirne e, forse, ne dirò.


Alla prossima puntata.


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mercoledì 11 gennaio 2012

2°Puntata del 2012 del Bollettino dell'Arte

Oggi si parla, seguendo il filo de "IMuseo Immaginato" di Philippe Daverio, del Tondo Doni, di due ritratti fiamminghi (van Eyck e van der Weiden), di tre vedute di Venezia (Carpaccio, Canaletto e Francesco Guardi).
Il finale è triste: si annuncia la chiusura del Museo d'Arte Contemporanea della Sicilia: il Museo Riso di Palermo...una vergogna.


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