martedì 11 gennaio 2011

Parigi, 1

E, quindi, devo parlare di Parigi.
Parigi è una bella città, ma non quanto lo è Roma. Anche se, a dire il vero, giocano i campionati di due bellezze assai differenti.
Parigi, nella sua grandezza, è ordinata e razionale. Tutto sembra molto uguale a se stesso, tutto è molto raffinatamente moderno. Parigi non è una città avanti Cristo, non è medievale, ha poco romanico e "qualcosa" di gotico.
Roma ha tutto questo potenziato n° volte.
Colosseo e Fori Imperiali stanno alle spalle del Vittoriano. Roma ha l'Eur che è costeggiato dalla via Lurentina, via consolare.
Roma ha la bellezza dei vicoli, ha la bellezza del genio italiano espresso nella sua massima possibilità. Roma ha avuto la Chiesa, che nonostante tutto le ha regalato perle di unico splendore sparse per l'intera città.
A parte questo, Parigi a me piace.
C'ero già stata sei, sette anni fa, in gita scolastica. Ed è stato sorprendente accorgermi di come ricordassi e riconoscessi tutto, della facilità con cui, quasi per caso, ho ritrovato rue Fromentin e l'hotel Gisendre, che aveva ospitato il gruppo di barbari che eravamo.
Questo per dire che a Parigi, come del resto nel centro di Bologna, non si perde neanche un bambino. E' tutto dritto, tutto squadrato.


Questi ultimi tre giorni trascorsi nella capitale francese mi sono piaciuti.
Ci hanno riservato piacevoli trattamenti culinari, facendoci capitare nei bistrot e nei ristoranti giusti.
E, allora, farò una sorta di carrellata turistica, raccontandovi che una volta arrivati, per pranzo, siamo stati a un ristorante cinese in rue de Berri, stessa via dell'hotel, Le Pivoine Chinoise. Molto ben curato, con menù sui 20 euro l'uno. Buono.
Nel pomeriggio ci siamo concessi una sontuosa cioccolata con panna in quello splendido locale che è Fouquet's, sugli Champs Elysées. Nove euro a tazza non lo rende il locale da frequentare ogni giorno, ma in una giornata di vacanza ci si va più che volentieri. Non fosse altro che per la bellezza del posto.
Poi, dopo la visita allo store della Hyundai e a quello di Louis Vuitton (pieno di italiani!?), la cena l'abbiamo consumata alla brasserie Le Président, in boulevard Roosvelt.
Io ho mangiato un cosciotto d'anatra con tortino di patate, Mario ha mangiato un hamburger alla Bismarck. Tutto buono, locale spartano, prezzi medi per la zona.



Questo è il day 1. Domani seguirà il resto.

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