E così sono tornata a Roma in veste di quasi laureata e con un nuovo taglio di capelli.
Niente di clamoroso, il taglio, ma questo ultimo esame è stato superato come si supera l'asta del salto in alto.
Qui l'asta si era alzata un pochino, preparare l'esame con Clara in braccio non è stato facile e tornare su dai miei qualche giorno prima è servito.
Ora, pensavo, è proprio vero che le illusioni hanno la capacità di vincolare le nostre percezioni in modo incredibile: Adesso che, da nemmeno una settimana, non ho più esami universitari da studiare mi sento come se avessi tanto tempo a disposizione in più, per me.
In realtà sì, ho studiato, ma mai tanto da privarmi altri svaghi.
Forse, più che altro, immagino poter riuscire a fare una cosa che, almeno negli ultimi tre anni, avevo accantonato: leggere libri scelti da me.
Probabilmente perché ho avuto tanto da leggere per gli esami ho trascurato l'aspetto di piacere della lettura, quella curiosità che porta automaticamente verso un libro, andare in biblioteca e scegliere tra ciò che è esposto così, a caso ma con un certo intuito.
In fin dei conti, è come se mi sentissi un po' in vacanza.
Poi, devo dire che questa Roma vestita di lucine natalizie mi ha sedotta e non poco.
Ieri facevo caso ai fili di luci che attraversano via del Gesù e circondario. Sono proprio belle decorazioni. Ma io sono di quelli che questo tipo di addobbi li terrebbe esposti tutto l'anno. E sono proprio io che, da bambina e anche da ragazzina, mi sarei voluta trasferire in Alto Adige perché è bello e perché pensavo che lì, con la neve e gli scarponi da sci, il Natale fosse un po' più vero. Vai a capire perché...
La cosa più tenera, quest'anno, è che sarà il primo Natale di Clara. Non so come funziona ma, forse, quest'altro anno avanzerà già pretese sui doni che Babbo Natale potrà portarle..
Comunque sia c'ha già pensato (Babbo Natale) e per lei c'è già un bel pacchetto sotto l'albero. Non vedo l'ora di aprirglielo..
Così, questa, sarà la sua prima festa.
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