La pivellina si è addormentata, io mi faccio una milla (camo-) e poi scappo a dormire.
Ché Clara è diventata un impiego full time senza pausa pranzo. E' troppo curiosa, e si annoia. Non ci si può fermare un attimo, altrimenti urla.
E domani, poi, è giornata intensa.
Si parte in mattinata andando tutti a completare gli acquisti da Castroni, perché ho deciso che quest'anno i pensierini natalizi voglio farli tutti gastronomici. Ho già in mente cosa prendere e, così, è difficile sbagliarsi.
Nel pomeriggio c'è la visita dalla pediatra, per il bilancio mensile. Voglio chiederle info sull'inizio dello svezzamento.
Clara non ce la fa più a vederci mangiare cose di cui nemmeno una briciola è per lei.
Ci guarda implorando un assaggino, sbavando veramente come un lama.
Poverina. Oggi, mentre mangiavo una mela, gliel'ho fatta leccare un po'.
Si è illuminata, era contentissima.
Poi ho provato per la prima volta il biberon, pensando che anche questo gesto nuovo l'avrebbe divertita.
Mi sono tirata il latte manualmente, mi sono munta. Sembrava piacerle questo biberon, poi però non l'ha più voluto.
Questo è il risvolto personale di una giornata in cui ho ringraziato gli studenti, per aver fatto si che il centro di Roma fosse semideserto. Una bella passeggiata nel pomeriggio, che non sembrava affatto un pomeriggio a due giorni da Natale.
Davvero grazie, studenti. Ci voleva proprio.
Giornata in cui ho, poi, ho quasi apprezzato le parole di Barbara B., anche se penso sia troppo facile parlare dal suo punto di vista.
Non capisco, invece, cosa frulli nelle teste di Mara C. e Stefania P.
Vabbè, ho sonno. Buonanotte
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