E così torno a Parigi. Torno nel senso che ci torniamo, io e Mario, e la piccola topina, che andrà ovviamente per la prima volta.
Torno a Parigi, città che mi è piaciuta, in quell'unica volta che ci sono stata, in gita scolastica.
Ma non si pensi alla gita scolastica classica.
Per una combinazione fortunata di professori e una combinazione particolare di noi alunni, quella non è stata una gita. E' stata più divertente di quello che sarebbe stato un puro viaggio di piacere. Cosa che poi fu anche per il viaggio d'istruzione dell'anno seguente, a Barcellona.
Parigi.
Città che, quella volta, aveva saputo accogliere bene e dare proprio habitat alle malinconie che mi avevano accompagnata.
Era freddo, e questa volta lo sarà ancora di più, ma quegli odori di cibi d'ogni tipo che viaggiano dappertutto, nella metropoli, tengono compagnia
Città che ottantasei anni fa ha visto nascere mia nonna, da genitori italiani. Città che le è sempre rimasta nel cuore e di cui, nonostante tutto, ha continuato ad avere una forte nostalgia.
Ora, Parigi, città che si traveste da gran bel regalo e splendida idea, che Mario ha avuto.
Nessun commento:
Posta un commento