E poi c'è il lato di Sanremo che amo. Che non è quello del festival ma quello di noi due.
E' l'aspetto della Sanremo che è nostra, che se io non fossi stata un po' matta e non fossi salita su una serie di treni, forse non ci saremmo mai più incontrati.
Non è così?
E' la Sanremo che, nonostante la sua noia e il suo essere estremamente limitata, ogni volta che ci torniamo, il tempo si dilata, con una forma ampia, infinita.
Sarà che c'è il mare e allora tutto sembra più grande, ma quella volta al tempo avevamo dato noi una forma diversa. Rubandone un po', tutto per noi, a chi ci circondava allora. Senza farlo sapere a nessuno, senza pensarci affatto, perché eravamo lì e in nessun'altra parte saremmo voluti essere.
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