Già non credo importi a molti se Sgarbi e la Moratti hanno fatto pace davanti a un quadro di Caravaggio, il poveretto. Figurarsi, poi, se quel genio di Luca Beatrice farnetica addirittura di un parallelo e improbabili somiglianze tra il pittore da Caravaggio (quel poveretto, di nuovo) e Umberto Bossi.
L'unica cosa che non stupisce è che sia Battista a parlarne.
Non la smetteranno mai di inventarsi mostre sul povero Caravaggio, sulla sua bottega, sulla sua cerchia di amici (e, ormai, su sua zia, sul suo cane e sul suo vicino di casa). Come l'ultima, tra tutte, inaugurata ieri: Gli occhi di Caravaggio.
Dove Gli occhi di Caravaggio indica una raccolta di opere di artisti da lui ammirati, attraverso i suoi occhi.
A dirla così sembra quasi una barzelletta.
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