L'altro giorno, sull'autobus, ho visto una bellissima signora. Avrà avuto circa settantacinque anni, e com'era bella.
I capelli fermi, in una piega d'altri tempi, classica, perfetta.
La fronte alta, sopra a un piccolo naso, sottile, leggermente aquilino ma non a punta.
Le mani magre, vecchie ma lisce e morbide già alla vista. E come muoveva quelle mani mentre, da un'altrettanto bella borsa in pelle, tirava fuori quella che presumo fosse la sua posta.
Mani ricche di anelli antichi, monili di chi sa quale passato deve aver vissuto quella bocca ancora piena, alla sua età.
Bella, vecchia e bella nell'esserlo così felicemente.
L'ho associata a Madame degli Aristogatti. Anche se la mia signora dell'autobus ha già stravinto. Piacerebbe anche a me diventare così. E se così fosse mi piacerebbe quasi esserlo già.
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